giovedì 20 dicembre 2018

Carmelo Russotto e il suo primo audio-video: una reinterpretazione delle sonorità bachiane



Un progetto audace e ambizioso quello che vedrà protagonista Carmelo Russotto, classe 1995, che il 27 e 28 dicembre presenterà a Cammarata, un paesino dell’entroterra siciliano (Italia) e precisamente sul monte Cammarata, il suo primo audio-video sulle sonorità bachiane.

“La scelta del luogo è stata più che altro una scelta simbolica – spiega il musicista – ho voluto lanciare infatti un messaggio alla mia terra; metaforicamente infatti è come se questo monte facesse da cassa armonica, da amplificatore del mio strumento (la marimba), e quindi del mio messaggio sulla dicotomia vita/morte.

“Si tratta di un progetto che nasce un paio di anni fa – prosegue Russotto – quando ho voluto fare una sfida con me stesso, sia dal punto di vista della difficoltà tecnica sia dal punto di vista dell’interpretazione. Ho sentito la necessità di mettermi in gioco, e ho pensato che un autore come Bach potesse darmi questa opportunità di crescita, essendo un autore molto difficile da interpretare. Ho scelto appositamente questa Fuga in Sol minore della prima Sonata per violino, innanzitutto perché è una delle fughe più difficili scritte da questo compositore (motivo per cui in rete ci sono pochissime interpretazioni) poi perché sin dall’inizio mi entusiasmava il fatto di suonare una Fuga originariamente scritta per violino solo con la marimbra, strumento a percussione di origine africana; tutto questo ha reso la sua interpretazione più complicata, ma adesso posso dire – grazie a questa sfida – di aver vinto con me stesso, e ne sono molto felice”.

Un sogno nel cassetto che prende finalmente forma, quello di Russotto; già due anni fa infatti si era cimentato nell’interpretazione dello stesso brano, ma con grande difficoltà. Oggi invece, grazie alla sua determinazione, allo studio costante e soprattutto al sostegno dei suoi docenti, è riuscito in questa grande impresa. Merito di tale crescita esecutiva e personale del giovane musicista va certamente ai suoi docenti del passato e a quelli che quest’anno lo hanno seguito nel suo percorso di formazione in Slovenja; si tratta di due Maestri di rilievo internazionale: Simon Klavzar e Petra Vidmar, docenti del master all’interno dell’Akademjia Za Glasbo di Ljubljana (Slovenja) (di cui Russotto è attualmente allievo).
“Suonando questa Fuga, nei cui temi si ritrova un continuo inseguirsi e intrecciarsi di motivi in forma variata (in Re all’inizio e in Sol dopo) – prosegue Russotto – mi sono immaginato questi due temi come due elementi antitetici tra loro: la vita e la morte, che si rincorrono e si mescolano in base alle dure prove che la nostra esistenza ci mette di fronte”.

Nel finale dell’audio-video (la cui durata è di circa 14 minuti, e la cui realizzazione è stata curata dal fotografo e video maker Gianpiero La Palerma) Russotto sceglie (un po’ come nell’originale Fuga bachiana per violino solo) volutamente un’interpretazione libera: vuole infatti che sia lo spettatore a interpretare quali temi della Fuga prevalgono, se quelli della “vita” o della “morte”, che ognuno, in base al proprio sentire, all’andamento della propria esistenza, percepisca maggiormente un tema (principale) o un altro (secondario). 
Il genere della Fuga sembra insomma essere un po’ la metafora della nostra vita: un continuo susseguirsi di alti e bassi, un rincorrersi e intrecciarsi di temi e stati d’animo, ma anche un amalgama di bellezze e suggestioni che nascono proprio da questo “caos” melodico. Sta a noi dare la giusta interpretazione…trovare in questo intrecciarsi caotico, in questo trambusto, il tema che dia armonia alla nostra esistenza.
Chissà se sulla scia di queste considerazioni potrà nascere una nuova lettura musicale bachiana firmata Russotto. Il suo sogno è infatti (delle 6 Sonate e 6 Partite scritte dall’autore settecentesco) quello di suonare e registrare almeno un movimento lento o veloce di ogni Sonata e Partita di Bach per violino solo. Nel frattempo ci accontentiamo di ascoltare le sue interpretazioni sulle sue pagine e canali social.







Lavinia Alberti