giovedì 18 gennaio 2018

"Indictus": la prima web serie interamente ambientata in Sicilia, tra i Borghi madoniti


A partire dal 18 gennaio la serie, composta da 7 episodi, sarà visibile sul canale You tube





Luoghi fiabeschi, intrecci di storie legate a uomini ignoti in un contesto che è quello di un meridione di mille anni fa, avvolto nei borghi della Sicilia.
Sono queste le linee guida di Indictus (il non detto), la prima web serie italiana ambientata nel Medioevo e interamente girata nelle Madonie, precisamente nei tre Borghi più Belli d’Italia, Sperlinga, Gangi e Geraci Siculo, insieme a Petralia Sottana, Marsala, Caltavuturo, Caccamo e Pollina. Luoghi pieni di storia, tradizioni e cultura, in passato centro di importanti scambi commerciali nel Mediterraneo, per secoli dimenticati. 
Al centro della serie – articolata in 7 puntate, ciascuna della durata di 10 minuti circa - ci sono lo scontro tra Arabi e Normanni avvenuto nell’XI secolo in Sicilia, le dinamiche politico-religiose che portarono alle Crociate e la leggendaria battaglia di Cerami del 1063, fulcro e origine dello scontro tra Oriente e Occidente, riletti però in chiave moderna.
Indictus è la terra di nessuno, che non appartiene a nessuno, fortemente ambigua: aperta al cambiamento ma al contempo in balìa di conquistatori stranieri. Il titolo infatti, come spiega il regista, rappresenta una chiara volontà di definire, sia in senso negativo che positivo, la terra di Trinacria «La Sicilia è la terra di nessuno: lo è stata storicamente, e lo è ancora. Storicamente è stata un crocevia di popoli, che se la sono sempre contesa. Adesso la Sicilia è ancora la terra di nessuno, sia perché ci si prende delle libertà dal punto di vista politico e sociale, sia perché c’è una convivenza positiva di diversi popoli».

L’idea di questa serie scritta da Marianna Lo Pizzo nasce, a detta di Dinolfo, dalla volontà di far conoscere anche agli stranieri (e ovviamente agli stessi siciliani) la bellezza dei borghi medievali siciliani, unici nel loro genere.  “Le mie radici si sono nutrite del tempo passato nei borghi delle Madonie, luoghi che hanno formato la mia visione del mondo e delle cose, da questa terra ho mosso i primi passi di un viaggio lontano, per imparare e conoscere, sono tornato per realizzare questa mia opera prima narrativa. Un racconto, una storia, un pretesto per far vedere tutta la bellezza disarmante di un territorio che io ho vissuto e molti non conoscono”.
Una serie che non poteva uscire in un periodo migliore; quest’anno infatti Palermo è Capitale Italiana della Cultura, e “Indictus | La Terra è di Nessuno” rappresenta da questo punto di vista un importante tassello: “un’opportunità di presentare una nuova immagine della Sicilia all’estero, un racconto epico leggendario che affonda le radici nella Storia meno nota e che si allontana nettamente dall’idea di una terra dilaniata dalla mafia, per restituire all’Isola il suo passato ricco di storia e di cultura”.
Il punto di forza di questa serie, interamente recitata in italiano e sottotitolata in inglese e arabo, sta proprio nell’interattività: l’utente infatti durante ogni puntata ha la possibilità di scoprire, in qualsiasi momento dello streaming, un frammento di “ciò che non è stato detto”, durante la visione, con digressioni narrative chiamate appunto indictus. 
Grazie a questo connubio di format, regia e fotografia eccellenti, e al tema trattato (lo scontro oriente-occidente, ancora attuale) ci sono tutti gli elementi per poter dire che Indictus sarà una serie web di sicuro impatto e coinvolgimento anche per i più giovani.
La serie pensata e ideata dal giovane regista Francesco Dinolfo, di origini madonite - co-prodotta da IDA e Reverse Agency e realizzata con il sostegno di Sicilia Film Commission nell’ambito del programma “Sensi Contemporanei” - debutterà il 18 gennaio su YouTube. 
Non resta dunque che sintonizzarci sul canale per vivere la magia delle atmosfere medievali, tra duelli, combattimenti, spade e cavalli, castelli medievali e panorami mozzafiato, per ricordarci che la Sicilia è sì oggi una terra dilaniata dalle contraddizioni ma con un passato da crocevia di storia e cultura, ruolo che nonostante tutto oggi continua a rivestire.

Lavinia Alberti



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