sabato 16 aprile 2016

La dodicesima notte





Il penultimo appuntamento della Stagione teatrale del Teatro Biondo di Palermo (Sala Grande), vede in scena uno spettacolo classico: si tratta della commedia di Shakespeare La Dodicesima notte, la cui regia è stata curata da Carlo Cecchi, presente in scena nel ruolo di Malvoglio.

E’ una commedia corale, nello stile tipicamente shakespeariano, dai modelli plautini, fondata sugli equivoci e sugli scambi di identità e di genere.

La storia è ambientata in Illiria, luogo in cui il Duca e la Contessa (due esemplari di nevrosi narcisistica) sono legati a qualcuno: il primo alla Contessa che non ne vuole sapere di lui; la seconda invece al fratello morto al quale vuole restare fedele per sette anni. Come in quasi tutte le storie shakespeariane, anche in questa gioca un ruolo fondamentale il destino; quest’ultimo infatti provocherà un naufragio dal quale prenderà avvio la trama.

Una delle principali figure femminili (Viola), sperduta in Illiria dopo aver scampato il peggio, non si perderà tuttavia d’animo e deciderà di travestirsi da ragazzo per entrare a servizio del Duca. Quest’ultimo, preso il paggio-ragazza in simpatia, lo farà diventare suo messaggero d’amore con la Contessa. Per ironia della sorte però la nobildonna si innamorerà del paggio, coinvolgendo ancora una volta lo spettatore nell’eterno e seducente gioco del travestimento. A fianco di questa storia, c’è poi un plot comico parallelo che rende la commedia ancora più intrigante; anche qui come nella prima storia l’amore regna sovrano.



Il testo del drammaturgo seicentesco è stato qui esaltato dalla traduzione della poetessa Patrizia Cavalli e soprattutto dalle inconfondibili musiche di Nicola Piovani, ironiche e beffarde durante e dopo le scene. Un’opera dunque il cui il valore aggiunto è rappresentato dalla musica dal vivo (“cibo dell’amore”) e dalla scenografia in continuo dinamismo (resa con pedane in movimento).
Una regia senz’altro originale, se non altro per il ruolo assegnato alla musica in scena, capace di suggerire delle letture interpretative e lasciare interpretare allo spettatore il risvolto dei fatti. Eccellenti inoltre i costumi di Nanà Cecchi, attraverso i quali il regista-attore Carlo Cecchi (Malvoglio) ha saputo orchestrare un grande gioco attoriale, straordinario. Cecchi proprio per la sua interpretazione può essere senza alcun dubbio definito come il più moderno tra i grandi registi-interpreti del teatro italiano.

                                                                                                                                       Lavinia Alberti

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