martedì 9 agosto 2016

Musicisti ispirati dalle donne. Una costante imprescindibile per la creazione delle opere d’arte.




Sin dal lontano passato, e precisamente dall’antica Grecia, ampie letterature ci hanno documentato sulla figura delle muse, creature divine e protettrici delle arti. Esse erano una costante fonte di ispirazione per cantori e poeti, invocate affinché ispirassero loro nella creazione delle proprie opere.
La stessa ispirazione – in passato data da figure mitologiche e divine - oggi è rappresentata per molti musicisti, pittori, registi, da donne in carne ed ossa (amanti, mogli, madri e figlie).
Tra le muse ispiratrici dell’antica Grecia un nome che non può di certo essere ignorato è quello di Saffo (640 a.C.-570 a.C.), poetessa che, secondo la leggenda, morì lanciandosi dal faro di un'isola a causa di un amore non corrisposto verso il giovane Faone (personaggio mitologico). La sua immagine ha ispirato pensatori, artisti e compositori di ogni tipo e di ogni epoca.
Tra questi il bavarese Johann Simon Mayr, che nel 1794 mise in scena la “Saffo” al Teatro La Fenice di Venezia, e Giovanni Pacini che nel 1840 rappresentò un’opera omonima al Teatro San Carlo di Napoli.
Nel XIX secolo molti altri furono gli artisti (musicisti in questo caso) che trassero dalle donne quell’impetus, (έμπνευση) per le proprie produzioni. Tra questi non si può fare a meno di citare Giacomo Puccini, compositore che trasse dalla moglie Elvira Bonturi la sua principale fonte d’ispirazione, colto da quell’impetus poc’anzi citato. Nonostante il compositore abbia frequentato nella sua vita di più donne, fu proprio la moglie la musa ispiratrice di tutta una vita. Benché non molto acculturata e non amate della musica, e dunque da questo punto di vista molto distante dal marito, essa fu l’unica donna ad aver instaurato un saldo legame con Puccini. La musa Elvira sembra essere insomma nelle opere pucciniane una vera costante.
Nel panorama ottocentesco altra figura che si ispirò a una donna per le proprie opere fu il compositore e direttore d’orchestra Gustav Mahler, che fece della moglie Alma Maria Schindler, pittrice e compositrice austriaca, un vero e proprio culto, indispensabile per la creazione delle proprie musiche.
All’elenco dei musicisti colti dall’ispirazione grazie a una donna, si può aggiungere anche Claude Debussy, il cui legame con Camille Claudel (affascinante scultrice, sorella maggiore del poeta Paul Claudel, musa, modella e amante di Auguste Rodin) influenzò non poco le proprie composizioni.
Di musicisti ispiratisi alle donne (così come di registi, pittori, scultori, letterati) è costellata la storia, e ciò a dispetto dell’ombra che ha sempre avvolto le loro esistenze.




                                                                                                               Lavinia Alberti

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