sabato 25 luglio 2015

Il Jazz di Bollani


Stefano Bollani, classe 1972, può essere definito insieme ad altri talentuosi artisti della sua generazione (Paolo Fresu, Stefano Di Battista) una vera e propria star del jazz. Il mago della tastiera, come più volte è stato definito, si esibirà nei mesi di luglio, agosto e settembre nelle varie città d’Italia, nella dimensione del “Piano Solo”, modo in cui il musicista sa esprimere meglio il suo talento.
Approcciatosi per la prima volta al piano all’età di sei anni, Bollani muove i suoi primi passi nel mondo musicale del jazz alla fine degli anni ‘80, per affermarsi in toto a metà anni ‘90. Sin dai primi anni della sua attività collabora con talenti del mondo jazzistico e non solo, si pensi a Gato Barbieri, famoso per il suo sax, a Richard Galliano, a Giovanni Sollima, e ancora a Enrico Rava, il cui sodalizio artistico cominciò nel 1996.

                               

Il suo stile è davvero particolare, come lo è il suo modo di approcciarsi al piano: sembra quasi che il musicista non si limiti solo a suonare il suo repertorio, ma che interpreti la parte del suonatore di jazz, immedesimandosi come un attore. In fondo che cos’è un musicista se non colui che, come un attore, interpreta il repertorio in maniera del tutto personale ed intima, calandosi totalmente in ciò che sta facendo suo?


In effetti Bollani fa tutto ciò, e lo fa forse in maniera ancora più evidente degli altri compositori. Cifra costante del musicista è infatti questo rapporto privilegiato con la tastiera, questo gioco a due, del quale sembra anche compiacersi. Quasi tutte, per non dire tutte le sue esibizioni, prevedono una sorta di messa in scena delle sue performance; queste ultime sono caratterizzate infatti da un vero e proprio studio mimico-gestuale oltre che compositivo, che lo vedono prima sedersi di fronte al piano pronto per esibirsi, poi iniziare il suo repertorio, interrompere per dei secondi piegato in avanti sul piano, per poi riprendere nuovamente; il pubblico lo sa, fa parte del suo stile, e forse è anche per questo che ha così tanto seguito (oltre ovviamente che per il suo talento).
Sembra quasi che con questi suoi giochi mimico-musicali non solo consideri il lato ludico dell’esibizione, se così si può dire, ma tenga sospesi gli spettatori, aumentando così la suspence e le emozioni ad essa connesse. Nelle esibizioni con il piano solo, prevale un Bollani eclettico, che mescola spesso stili e epoche musicali, “iperattivo” musicalmente: un vero e proprio prestigiatore della tastiera il cui scopo sembra quello di mostrare il suo virtuosismo e al contempo intrattenere il suo pubblico. Come si diceva prima, egli si comporta proprio come gli attori e gli artisti in generale: incanta con la sua abilità la platea, ed è per questo che il pubblico ogni volta sceglie di premiarlo con una partecipazione e coinvolgimento sempre maggiori.
Bollani dunque può senza dubbio essere considerato uno dei jazzisti più importanti nel panorama odierno, il corrispettivo italiano di jazzisti del passato come gli statunitensi Thelonious Monk, Bud Powell e John Lewis.
Questi gli appuntamenti:
Milano – 16 luglio, MiTo Teatro degli Arcimboldi, Viale dell’innovazione, ore 21
Roma – 19 luglio, Auditorium Parco della musica, Viale Pietro de Coubertin, ore 21
Udine – 20 luglio, Castello, Piazzale del Castello, ore 21.30
Palermo 12 agosto, Teatro della Verdura, Viale del Fante, ore 21.30


                                                                                                        Lavinia Alberti