lunedì 2 novembre 2015

Quarant'anni senza l'intellettuale corsaro



2 novembre 1975: sono già passati 40 anni dalla morte di Pier Paolo Pasolini, scrittore, poeta, sceneggiatore, regista, autore che può essere considerato senza dubbio uno degli intellettuali più controversi nel panorama culturale italiano.
Accostandosi a questa figura, ciò che non si può fare a meno di notare sono l’ “ingenuità” e la sensibilità con cui egli si accostava al mondo; cifra peculiare del poeta era infatti il porsi dalla parte dei più umili e delle classi più disagiate, dei “diversi”, cui certamente egli riservava proprio per il tormentato vissuto personale tutta la sua solidarietà. Non è un caso dunque se egli si poneva dalla parte di questi ultimi; il sottoproletariato infatti rappresentava per il poeta friulano l’unica classe che ancora manteneva una propria spontaneità e genuinità, al contrario della classe borghese che egli criticava aspramente, e ciò si coglie molto bene sia nei suoi film, che nei suoi testi poetici e letterari. Marxista politicamente e socialmente impegnato, Pasolini aveva fatto della lotta al consumismo e alle ipocrisie borghesi una vera e propria missione.


Si può certamente affermare che con Pasolini l’Italia ha perso 40 anni fa non solo un pezzo di storia ma il contributo delle sue idee di intellettuale poliedrico ed eclettico.
In questi giorni molti sono stati i luoghi della cultura (e soprattutto i teatri romani) che hanno reso omaggio al poeta, raccontando la vita di questo straordinario personaggio del cinema e della cultura del ‘900. La sua personalità di acuto osservatore e per certi versi anche anticipatore del nostro presente è stata ricordata dai principali teatri romani come l’Argentina e il teatro India di Roma che hanno reso omaggio al poeta con diverse rassegne. Il teatro India per l’occasione ha dato vita alla rassegna “Il Teatro di Roma per Pasolini”.



Ad aprire l’omaggio romano sarà la voce recitante di Giovanna Marini, amica intima del poeta, con Sono Pasolini, un moderno oratorio che celebra la ricchezza della poesia e del pensiero pasoliniani. Lo spettacolo è
uno dei tasselli del progetto “Il Teatro di Roma per Pasolini” che si compone di sette titoli. A seguire vi sarà L’inedita partita di pallone Pier Paolo! di Giorgio Barberio Corsetti, “giocata” nel campo di Pietralata a Roma (31 ottobre e 1 novembre), una produzione Fattore K.
Giorni intensi questi che hanno visto una vera e propria maratona letteraria; saranno lette poesie, frammenti di raccolte inedite da personaggi che hanno vissuto a fianco del poeta: si andrà da Bernardo Bertolucci a Ninetto Davoli. Per l’occasione all’esterno dei centri saranno allestite delle performances di Street art.

A 40 anni di distanza si sente la mancanza di Pasolini, l’intellettuale inascoltato e poi come spesso accade “santificato” alla morte. Se si è perso l’uomo, di certo non si sono perse le sue idee anticonformista. Il regista friulano, o meglio, il suo pensiero, le sue poesie hanno rappresentato e rappresentano ancora oggi a 40 anni di distanza un punto di riferimento, una speranza per molti giovani.
                                                                                                                                                                                             Lavinia Alberti