venerdì 1 settembre 2017

"Di istinti e di istanti", un omaggio alla chitarra solista


<Un lavoro eterogeneo, di grande coinvolgimento ritmico, che va dalle contaminazioni pop a quelle latin>



Un titolo estremamente suggestivo quello che ha scelto di dare Luca di Martino al suo primo album come solista: Di istinti e di istanti; si tratta di un disco d'autore interamente dedicato ai repertori per chitarra classica. Dieci brani originali composti ed eseguiti dal chitarrista, registrati e mixati presso l’Own Studio Rec di Isnello (paese siciliano situato nel territorio delle Madonie).
Ascoltando questi brani – frutto di una profonda maturità artistica - si entra in un universo sonoro assai variegato, che ben rispecchia la personalità e lo stile delle precedenti composizioni del chitarrista. Peculiarità di questi repertori, consiste nel fatto che essi presentano una raffinata ricerca ritmica che, brano dopo brano va diventando sempre più coinvolgente, passando così da uno stile più classico a uno via via più contemporaneo; sin dai primi brani si colgono infatti influssi eterogenei e contaminazioni che vanno dal pop al latin. 
La maggior parte delle composizioni dell’album – tutte molto orecchiabili - sono per chitarra sola; altre si presentano invece più “audaci”, e ritmicamente più dinamiche. Stiamo parlando de La danza delle idee e di Frammenti (rispettivamente la prima e l’ultima traccia del disco) nelle quali, alla fascinosa chitarra classica si uniscono le percussioni di Fabrizio Pezzino, capaci di creare suggestioni sonore davvero particolari. 
Ciò che emerge da queste musiche è dunque non solo la ricchezza ritmica, ma anche quella dei titoli scelti per le stesse. In queste ultime ricorrono infatti con costanza alcuni termini, tutti legati alle dimensioni temporali e spaziali: Frammenti, Sospeso, Nel tempo, Oltre, Orizzonte, Destinazione hotel; titoli che come tanti tasselli di un puzzle assumono un significato preciso e sembrano palesare l’intento del chitarrista: trasmettere musicalmente l’idea del futuro e al contempo del presente…con quell’hic et nunc fatto di piccoli istanti e grandi istinti emotivi. 
Un singolo dunque in grado di regalare forti emozioni e di trasportare il fruitore nei luoghi e negli immaginari più lontani; luoghi a cui probabilmente l’autore ha pensato e che ha immaginato componendo questi repertori.
Tanti sono stati i musicisti contemporanei che hanno elogiato di Martino, e che si sono espressi con entusiasmo a proposito di questo lavoro, tra questi il chitarrista di fama mondiale, Francesco Buzzurro, le cui parole sono state queste:
"Il disco di Luca Di Martino si presenta come un lavoro di pregevole fattura che in linea con le nuove tendenze della chitarra classica rivela una bella freschezza compositiva dai connotati ambient e new age. Il tratto più interessante di questo lavoro sta nella ricerca di un linguaggio che da un lato guarda alla musica contemporanea mentre dall'altro si contamina con il pop puntando su una ricerca ritmica dal gusto a volte più vicino al latin. [...] ".
Le note del chitarrista siciliano nascono quindi da una forte esigenza: quella di riempire e concretizzare ogni istante e di trasformarlo in emozione musicale. E’ lo stesso chitarrista siciliano infatti ad averlo detto:
“Da quando ho iniziato a suonare la chitarra sono sempre stato attratto dalla possibilità che avevo fra le mani, l’idea di poter creare, che da anni è l’impulso che accompagna le mie giornate. Ho deciso di raccogliere le mie idee in questo lavoro, un percorso personale, dove sicuramente convivono generi che hanno influenzato la mia crescita musicale. Ho concepito ogni brano come uno spazio libero, uno spazio diverso, uno spazio suggerito dall’istinto che si concretizza nell’istante, per poi essere rievocato nel tempo, donandomi un senso preciso di appartenenza, ed è questa l’idea che mi piacerebbe trasmettere…quell’istante, bello o brutto che sia, che è diventato musica. E questa musica non vuole essere altro che il mio omaggio a tutti quelli che mi hanno aiutato a riempire questi istanti...”


Lavinia Alberti