domenica 25 marzo 2018

"Bianco Cistite": una fusione di suggestioni poetiche e musicali


5 tracce all’interno del nuovo singolo del cantautore catanese. Tanti i riferimenti letterari.




“Bianco Cistite”. Questo il titolo del nuovo singolo del cantautore catanese Giovanni Ruggieri, contenente cinque tracce (Bianco Cistite, Andalusia, Porpora, Lacrime Elettriche, Irraccontabile) di recentissima uscita (9 marzo).
Si tratta di un artista a tutto tondo. Dopo lo studio del pianoforte in tenera età, negli anni a seguire, durante gli studi classici, comincia ad avvicinarsi al mondo poetico-letterario e musicale, passando da Baudelaire fino ad arrivare ai Doors, mostrando così il suo carattere estremamente eclettico; in età adolescenziale si dedica poi anche alla scrittura di poesie che diverranno funzionali alla stesura di nuove canzoni. Nel giro di pochi anni forma poi la sua prima band dalla quale inizierà il suo effettivo percorso di cantautore. Una volta scioltasi poi, comincia a comporre musica da solista, privilegiando l’utilizzo di chitarre, bassi, versi e parti vocali. Negli anni a seguire si avvicina poi anche al mondo teatrale, iscrivendosi all’INDA (Istituto Nazionale del Dramma Antico) studiando recitazione, canto e dizione. 
Costanti modelli di riferimento per i suoi testi sono autori come Baudelaire, Shakespeare, Pirandello, Leopardi, in grado di suggerire al musicista le atmosfere ed i temi giusti per le sue melodie. 
Ciò che emerge dall’ascolto delle sue canzoni (e in particolare in questo brano, che dà il titolo all’album) sono una serie di elementi: eccesso, coraggio, paura, ironia, divertimento, amore, creatività, notte, luci: concetti antitetici tra loro, tutti essenza del suo animo, della sua creatività d’artista. 
In questo brano - il primo che Ruggieri compone da solista - confluiscono tutte queste componenti, per questo si tratta di un’opera estremamente poliedrica, sia dal punto di vista testuale, sia da quello musicale, le cui sonorità sono a tratti rock a tratti pop (con influssi sperimentali, quasi battiatiani).
Si tratta di un brano nato dalla visione di una scena reale: “una sera – racconta Ruggieri – mentre ero insieme ad alcuni amici osservavo un tipo provarci invano con una ragazza, ho domandato: mi passereste quella bottiglia di vino bianco... Bianco... Bianco Cistite! I ragazzi scoppiarono a ridere e, in quel momento, provai a intonare quello che sarebbe stato proprio il primo verso: sembrò subito piacere moltissimo”. 
In “Bianco Cistite” l’artista utilizza il vino come un simbolo, un espediente portatore di tantissimi significati celati; esso incarna infatti la sete di conoscenza, quella conoscenza capace di elevarci al di là delle piccole cose della vita, di cambiare le circostanze e quindi anche noi stessi. Per il musicista “essere disposti a berlo significa volere essere pre-disposti a volere conoscere, volere conoscere altro, l'altro e quindi, anche se stessi, ma anche qualcos’oltre.”
Il video realizzato da Daniele Gangemi, con la collaborazione della Duecentouno Production, è stato girato nel centro storico di Catania, come si può vedere dalle ampie panoramiche riservate al video. 
Le tematiche prendono liberamente ispirazione dal celebre romanzo di Pirandello “Uno, Nessuno, Centomila” in cui il protagonista scopre, grazie alla moglie, di avere il naso storto. Non avendo mai notato questo dettaglio, entra in un vortice di pensieri che lo conducono alla consapevolezza di non essere per gli altri come egli pensava di essere. 
In altri termini il senso del brano, come ha dichiarato Ruggieri, è che noi “possiamo conoscere solo ciò a cui riusciamo a dare forma, ma scopriamo anche che una forma, appena è-siste, cessa di essere vera e diventa una maschera. Ed è proprio quando vediamo le persone, gli altri, in "forma" credendo di contemplarne anche l'esistenza, che ci inganniamo. Ed ecco che un uomo può essere uno, nessuno e centomila e non solo per gli altri, che per conoscerci devono in-formarci, ossia darci una forma, ma anche per noi stessi che credevamo di essere “uno solo per tutti”; ed invece, poi, ci accorgiamo che siamo e possiamo essere centomila. Dov’è dunque la verità?"
“Bianco Cistite” sembra insomma essere la metafora musicale delle parole di Baudelaire “Ubriacatevi, non importa di cosa, se di vino, di poesia o di virtù, ma ubriacatevi sempre!…”



Lavinia Alberti


Regia: Daniele Gangemi
Testo e musica: Giovanni Ruggieri
Assistente alla regia: Roberta Finocchiaro
Montaggio: Duecentouno Production 
Preproduzione: Riccardo Samperi, Pierpaolo Latina, Giovanni Ruggieri
Produzione esecutiva: Emanuele Diana 
Produzione artistica: Riccardo Samperi 
Trucco: Serena Daminelli
Riprese drone: Luca Barone
Segretaria di edizione: Cristina Cocuzza.
Chitarre: Riccardo Samperi; Basso: Giovanni Ruggieri; Batteria: Antonio Moscato; Backing vocal: Peppe Scalia Sinth e Pierpaolo Latina.