Una
serata che metterà al centro le donne musiciste del passato, la cui peculiarità
sarà quella di valorizzare quanto siano state importanti le compositrici nella
storia della musica cameristica dell’800, e non solo. Questo l’intento del
concerto per due pianoforti che si terrà il prossimo giovedì 11 ottobre
presso la Chiesa dell'Itria di Termini
Imerese (ore 18.30) le cui protagoniste saranno Mariarita Pellitteri e Rita
Capodicasa, che suoneranno per conto degli Amici della Musica G. Mulé con
la direzione artistica di Rosario
Quattrocchi.
Le
pianiste agrigentine da anni svolgono un lavoro di approfondimento sul repertorio
cameristico delle compositrici donne; tra queste si possono annoverare le più
note Clara Schumann e Fanny Mendelssohn, ma anche Teresa Carreno e Germane
Tailleferre. Ciò a partire da una ricerca teorico-musicologica, oltre che
esecutivo- musicale che ha come fine la diffusione di un repertorio poco
studiato anche nei legami tra letteratura e musica. Il concerto si aprirà
infatti con un omaggio a Fanny Mendelssohn, sorella del più famoso Felix, della
quale poco viene suonato nelle sale da concerto ma dotata (come pochi sanno) di
raffinata sensibilità compositiva, come emerge dai Tre pezzi che eseguiranno in
apertura le pianiste. Seguiranno il celeberrimo Lebensturme di Schubert, il Duettino concertante di Busoni su un tema
di Mozart, poi i famosi Valzer di Brahms nella versione per due pianoforti; per
chiudere in bellezza infine, le pianiste eseguiranno la celebre Rapsodia Ungherese n.2 di Liszt.
Entrambe
le pianiste si sono sempre dedicate all'attività concertistica esibendosi sia
da soliste che in diverse formazioni di musica da camera, oltre che in duo,
riscuotendo grandi consensi di pubblico e di critica. Mariarita Pellitteri è
docente di pianoforte presso il Conservatorio Scontrino di Trapani e Rita
Capodicasa è titolare di cattedra di Italiano e Latino presso il Liceo
scientifico e delle Scienza umane "R. Politi "di Agrigento.
“L’idea di mettere in piedi un progetto sulle
donne in musica (e non solo) –
spiega la Capodicasa – è nata da una
collega di Partinico Enza Maria D’Angelo che mi ha invitato a suonare ad un
concerto dedicato alle compositrici; da qui ho cominciato a scoprire un mondo
finora poco esplorato. Ho iniziato a fare ricerche musicologiche prima sulla
vita di compositrici che nella storia hanno mostrato doti non indifferenti ma
che poi sono state all’ombra di fratelli, padri o mariti…per cui le loro opere
sono rimaste poco eseguite”.
Un progetto
che per la pianista non è tuttavia limitato solo alla musica, ma che si estende anche alla letteratura e
all’arte in generale.
“Anche a scuola – prosegue la pianista – insegnando Lettere curo progetti o
attività di approfondimento sulla figura della Donna nella letteratura e
nell’arte in generale. In passato per esempio ho proposto conferenze e
dibattiti sulla figura della donna nella musica fino a Pirandello.”.
Lavinia
Alberti