giovedì 25 febbraio 2016

"Vortex" e l'apertura del nuovo progetto chitarristico



Come promuovere la propria musica, specie se si tratta del repertorio chitarristico e far in modo che entri nel circuito della produzione italiana?

In questi giorni grandi sono le novità per i musicisti, chitarristi e per gli appassionati di buona musica. Si sta parlando infatti di un evento di non poco conto, dato che si tratterà dell’apertura di un canale dedicato solo ed esclusivamente al repertorio chitarristico originale e agli arrangiamenti originali.

Benché sulla rete siano diversi gli spazi dedicati a tale strumento, questa volta si tratta di un canale “insolito”, proprio per il diverso approccio che esso ha sia nei confronti degli addetti ai lavori che dei simpatizzanti e semplicemente amanti di tal genere.



Il 26 febbraio infatti sarà il giorno in cui verrà consacrato ufficialmente il progetto, con l’uscita del primo videoclip sul Canale Youtube di Chitarra Classica Italia. Esso nasce nel 2016 da un'idea del chitarrista italiano Nicolò Renna, dalla voglia di sperimentare nuove sonorità musicali e far in modo che queste ultime possano avere maggiore visibilità possibile.

A inaugurare la nascita del canale sarà una composizione originale per due chitarre degli stessi chitarristi dal titolo Vortex, composta ed interpretata dal 90100 Guitar Duo di cui fanno parte i chitarristi Nicolò Renna (fondatore) e Antonino Argento.

L’artista nel suo video di presentazione precisa il suo intento:

“L’esigenza di creare questo spazio scaturisce dalla voglia di stimolare i giovani chitarristi (ma anche i meno giovani). L’idea nasce semplicemente dalla mia voglia di sperimentare e giocare sullo strumento cercando di creare nuove sonorità e brani unici, che sono lo specchio della mia anima artistica; da questa esperienza ho avuto l’input di ampliare il mio concetto di creare musica e quindi, stimolato dal fatto che conosco tanti validi chitarristi compositori ed arrangiatori, ho pensato che fosse doveroso creare un punto d’incontro dove ognuno possa confrontarsi con gli altri e quindi rafforzare sempre più l’idea che bisogna fidarsi di più del proprio istinto cercando di cercare nuove strade musicali, magari mai esplorate”.

Come emerge dalle parole del chitarrista, alla base del progetto sembra dunque esserci la voglia di credere nella creatività e fantasia dei giovani talenti, ma anche dei meno giovani. Renna, proprio perché convinto fermamente nella potenzialità intrinseca di ognuno di essi, con l’apertura di questo canale fruibile da tutti, vuole insomma far in modo che ognuno coltivi nel tempo una strada che possa portare a comporre brani o anche arrangiamenti originali.

Peculiarità di questo progetto è che l’artista più o meno valente potrà avere la possibilità di fare un percorso di ricerca personale e dunque concretizzare
sempre di più le proprie idee musicali;
avrà un'occasione unica per fortificare ed elevare la propria sensibilità artistica. Grazie a questo canale si potrà condividere insieme un progetto comune che è quello del “giocare con la musica” per tirare fuori qualcosa di originale ed unico. Ad esso potranno aderire tutti i chitarristi classici che hanno voglia di proporre le proprie idee sia di brani originali che di arrangiamenti da loro creati. Saranno pubblicati solo i video che avranno una qualità audio professionale con una risoluzione video di 1080p e con una regia video alla base.



Nicolò Renna, nato a Palermo il 08/07/1981.

Diplomato in chitarra classica presso il Conservatorio di Musica Vincenzo Bellini di Palermo. Ha conseguito la Laurea di II Livello in Didattica della Musica e inoltre un Master
Universitario di II Livello in Tecnologie Informatiche applicate alla Musica con stage finale
presso il CPM di Milano. Da diversi anni si dedica alla composizione di musica strumentale.
Ha al suo attivo la pubblicazione del disco RT Guitar Duo contenente brani editi e inediti.
Fra le collaborazioni più prestigiose ci sono quelle con Peppe Servillo degli Avion Travel e
Tosca.
Ha collaborato come tournista nei dischi di compositori e cantautori siciliani fra cui Ruggero Mascellino, Maurizio Curcio, Guido Politi e Antoine Michel.
Nel 2010 ha partecipato con l’Omniart Ensemble di Palermo al Festival Internazionale di Macao in Cina. Numerose sono le collaborazioni artistiche come tournista live in progetti d'orchestra musica da camera e ensemble etnojazz.
Progetti stabili: Nicolò Renna guitar solo, 90100 Guitar Duo con Antonino Argento, Room Quartet.
A Gennaio 2015 pubblica il suo primo videoclip Breathing sul canale youtube della prestigiosa etichetta americana Candyrat Records; Breathing è una composizione originale per chitarra di Nicolò Renna; il video ha già riscosso un notevole successo sul web superando le 120.000 visualizzazioni.
E' insegnante di ruolo presso le scuole medie ad indirizzo musicale di Palermo.
Attualmente sta progettando la registrazione del suo disco da solista che conterrà brani originali per chitarra sola e probabilmente anche brani con formazioni più ampie.

L’apertura di questo canale si prefigura dunque come uno spiraglio, una via d’accesso per molti talenti nascosti che questa volta avranno finalmente la possibilità di esprimere la loro interiorità con la loro musica.






Lavinia Alberti



sabato 20 febbraio 2016

Spirito allegro


Il sesto appuntamento della Stagione teatrale del Teatro Biondo di Palermo (sala grande) in scena dal 12 al 21 febbraio è intitolato Spirito allegro, per la regia di Fabio Grossi.
 Si tratta di una commedia molto particolare, brillante e leggera i cui temi non sono di certo nuovi ma qui delineati con grande originalità. Essa è tratta dal romanzo del commediografo londinese Noel Coward, classe 1899, autore la cui cifra peculiare è lo stile garbatamente umoristico e frivolo. Egli oltre che regista di commedie fu anche attore, sceneggiatore e compositore; le sue commedie divennero il soggetto di alcuni film di noti registi americani come Hitchcock e Lubitsch, e furono messe in scena anche da Harold Pinter negli anni ’40 del Novecento.
 
 
 

La commedia racconta la storia di uno scrittore (il cui ruolo è magistralmente interpretato da Leo Gullotta) in cerca di spunti per il suo nuovo romanzo il quale servendosi dello spirito della ex moglie fatto apparire grazie a una medium in una seduta spiritica, cercherà a tutti i costi di portare a termine il proprio lavoro. Charles, questo il nome del protagonista, vive con la moglie Ruth la quale nega di vedere il fantasma, il cui nome Elvira, interpretato dall’attrice Valentina Gristina, sembra quasi riecheggiare qualcosa di etereo.
Se le prime battute della commedia possono apparire poco trascinanti e “divertenti”, a partire dalla seconda mezz’ora l’opera comincia a prendere pian piano il ritmo e a coinvolgere sempre di più lo spettatore grazie a dialoghi e scene sempre più intensi. Si procede dunque verso una sorta di climax ascendente; il merito di ciò va anche all’eccezionale scenografia (curata da Ezio Antonelli) capace di far “entrare” il fruitore nella dimensione delle scene e al commento sonoro le cui musiche di Germano Mazzocchetti, coincidono con la materializzazione e la smaterializzazione del fantasma (in maniera ciclica). Sono presenti inoltre anche musiche jazz poste a chiusura del sipario, che sembrano rievocare alcuni film degli anni ’50-'60 nonché certe atmosfere alleniane.

 

Nel complesso si tratta di una commedia molto scorrevole, i cui ritmi scattanti ed energici sembrano essere impersonati perfettamente dalla figura di Leo Gullotta, la cui recitazione a tratti balbettante, di un uomo che non sa come disfarsi del fantasma della ex moglie, sembra quasi ricordare quella di Woody Allen.

In effetti ci sono molti tratti che accomunano questi due personaggi: così come il protagonista della commedia di Grossi, anche nei film alleniani l’uomo sembra “subire” il fascino di una presenza femminile e non liberarsene più, con la sola differenza che in questo caso si tratta di un fantasma. Inoltre la tematica può ricordare per certi aspetti anche film come Fantasmi a Roma di Antonio Pietrangeli, la cui atmosfera creata sembra simile a quella ricreata in teatro.
Uno spettacolo davvero suggestivo dunque, una prova d’attore la cui bravura degli interpreti (Leo Gullotta, Betti Pedrazzi, Rita Abela, Federica Bern, Chiara Cavalieri, Valentina Gristina, Sergio Mascherpa) si coglie soprattutto dalle scene centrali della commedia, in cui tramite fitti dialoghi e battute rapide gli attori si sono dovuti districare tra un dialogo “fittizio” legato al mondo dell’aldilà e uno legato alla loro quotidianità: una difficile mediazione la cui funzione riesce bene a esorcizzare la paura della morte.
 
 
Lavinia Alberti
 

mercoledì 17 febbraio 2016

L'ultima parola - la vera storia di Dalton Trumbo

Dopo Candidato a sorpresa, film su un uomo politico la cui figura era al centro dei media digitali, ancora una volta Jay Roach sceglie di affrontare un film dai temi politici e sociali e di portare sul grande schermo la storia di un uomo dai grandi ideali, prima ancora che di un grande sceneggiatore.



Il film, basato sulla biografia di Trumbo (di
Bruce Alexander Cook), racconta la vita di uno dei più famosi sceneggiatori di Hollywood, Dalton Trumbo, magistralmente interpretato da Bryan Cranston, candidato agli Oscar 2016 come miglior attore; il cast vede interpreti di grande talento: da Diane Lane nel ruolo di Cleo Fincher Trumbo a Helen Mirren perfetta nei panni della giornalista anticomunista e promotrice delle idee americane, fino a Michael Stuhlbarg interprete di Edward Robinson.
Ambientato negli anni d’oro di Hollywood, del maccartismo, della Guerra Fredda e in quelli in cui si dava la caccia ai comunisti considerati dei poco di buono, per non dire delle figure socialmente “devianti”, la pellicola focalizza l’attenzione sulla carriera del talentuoso sceneggiatore. Marchiato nella lista nera insieme ad altri nove collaboratori della sua troupe per le sue idee comuniste, egli subirà una battuta d’arresto cui non si rassegnerà.
 Il regista con questo film sceglie dunque di raccontare la storia di uomo disposto anche a pesanti compromessi pur di portare avanti i propri ideali e valori morali e di smantellare i vecchi sistemi e pregiudizi classisti. Trumbo benché in tempi bui e in maniera insolita riuscirà a conquistare ben due Oscar: per la sceneggiatura di Vacanze romane (1954) e de La più grande corrida (1956).
Il film attraverso l’alternanza di filmati d’epoca e scene girate in set non sceglie solo di mostrare l’aspetto politico e ideologico di questo personaggio ma anche altre sfaccettature; diverse sono infatti le scene di vita familiare in cui appare il volto più “umano” del protagonista e si entra in punta di piedi nel suo delicato equilibrio familiare così da percepire come anche questa sfera sia stata “lacerata” dalle scelte politiche dello sceneggiatore. Il vissuto di Trumbo è dunque quello di un uomo continuamente sotto accusa e giudizio, desideroso di giustizia sociale e voglioso di liberarsi dai fardelli e i pregiudizi della società degli anni del dopoguerra.

La pellicola la cui durata è di poco più di due ore, è ben congegnata dal punto di vista registico. Anche la fotografia curata da Jim Denault è eccellente per non parlare della colonna sonora composta da Theodore Shapiro, le cui note jazz (fondendosi con la “sonorità” del battito della macchina da scrivere) aprono i titoli di testa accompagnando le immagini del protagonista. Il repertorio jazz benché marginale, ha una sua ciclicità: viene applicato nei titoli di testa per presentare il carattere del protagonista, energico e stacanovista, e riproposto nei titoli di coda, accompagnato questa volta a immagini di repertorio.
La storia di Dalton Trumbo fa riflettere su come a volte l’umanità e in questo caso una nazione come l’America (che da sempre si è vantata del suo essere democratica) sia stata invece capace di etichettare, classificare solo per appartenenze politiche e ideologiche; è un film che mostra il trionfo dei vinti e della moralità che dimostra come l’arte non possa avere vincoli o essere asservita ai regimi, proprio perché essa è per sua natura espressione di libertà e creatività.

Lavinia Alberti




venerdì 5 febbraio 2016

Il suono dell'Italia in Oman


Tra i tanti gruppi musicali noti all’interno del panorama siciliano e non solo, un posto di rilievo ha il Quintetto a pizzico Nomos nato nel 2011, che proprio in questi giorni sarà protagonista di un evento di non poco conto. 
L’8 febbraio si troverà infatti nello stato asiatico dell’Oman, situato nella parte sud-orientale della penisola arabica, e precisamente nella capitale: Mascate.
Con il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia nel Sultanato dell’Oman, il gruppo di musicisti formato da Raffaele Pullara, Mauro Schembri (al mandolino) Giovanni Confaloni, Flavio D’Ambra (alla chitarra) e Andrea Scimè (al contrabasso) si esibirà nell’auditorium della capitale al museo di Bait al Zubair. L’ospite d’onore della serata sarà il Sottosegretario del Ministero del Patrimonio e della Cultura S.E Salim bin Mohamemd Almahruqi.
 

L'ensemble, fortemente sostenuta dal Conservatorio di Musica “Vincenzo Bellini” di Palermo e dal suo direttore Daniele Ficola, rappresenta una delle formazioni da camera più attive dell’istituzione siciliana.
 
L'evento il cui titolo sarà "The sound of Italy and Oman. Armonies across the Seas" come ben si coglie dal titolo dato a questo evento, avrà lo scopo di promuovere l’eccellenza di entrambi i repertori e dei loro interpreti.

Il concerto sarà diviso in due momenti: nella prima parte suonerà il Quintetto Nomos con Emanuele Buzi, il cui repertorio andrà dalle trascrizioni originali di Arie d'opera di Rossini (La danza e Ouverture de Il Barbiere di Siviglia) e Verdi (Preludio atto I) fino alle composizioni più contemporanee di Ennio Morricone (brani da Nuovo Cinema Paradiso). La seconda parte invece, aperta dall’oud (strumento importantissimo nel mondo arabo-islamico tanto da essere considerato il “sultano” degli strumenti musicali) sarà dedicata all’esibizione solista di Omar Bashir seguita da alcuni brani del Quintetto che si esibirà suonando una parte del suo primo lavoro discografico intitolato "Danze migranti".


Si tratterà dunque di una performance unica nel suo genere non solo per le personalità presenti, ma anche per l’insolito connubio musicale che vedrà atmosfere tutte italiane (con il Quintetto a pizzico Nomos e con Emanuele Buzi) e arabe (con i musicisti dell'omanita Oud Hobbyists Association, associazione fondata nel 2005 sotto gli auspici di Sua Maestà il Sultano Qaboos bin Said).
L’ensemble sarà composta da Nibras Almullahi (all’oud), Wahab Al-Dhanki (al qanun), Tahra Al-Balushi e Nasser Al Kindi (al violino) e Ahmed Al Siabi (alle percussioni omanite).
Punto di contatto di questi due mondi apparentemente distanti sarà dunque il repertorio di matrice popolare per strumenti a pizzico: le chitarre e i mandolini italiani e l'oud arabo.
Per l’occasione vi saranno il già citato Emanuele Buzi, Omar Bashir (il più grande suonatore di oud vivente) e il Direttore del Conservatorio di Palermo Daniele Ficola, che in quanto rappresentante di un’istituzione presenterà il Quintetto e presiederà parte dell’evento.
Sarà un percorso musicale davvero unico, in cui il “Suono d’Italia” sarà in una perfetta simbiosi con le suggestioni arabiche dell’oud. La conferma di questa perfetta intesa tra i due mondi giunge dalle parole dell’Ambasciatore d’Italia a Mascate, Paola Amadei:
“Il concerto The Sounds of Italy and Oman è il risultato di una collaborazione che ho promosso e, allo stesso tempo, il punto di partenza per una più stretta collaborazione artistica tra musicisti italiani e omaniti, che hanno in comune l’amore per la musica e per il proprio patrimonio culturale e artistico e il desiderio di condividere con tutti noi le melodie e i ritmi delle rispettive tradizioni musicali, nello spirito di incontro e scambio che è proprio della cooperazione bilaterale tra i due Paesi”.
 

 

 

 


 

 Lavinia Alberti