Per il secondo anno consecutivo un tema
molto attuale come quello dei migranti e della loro identità
Si chiama così, Amunì Volver il nuovo progetto teatrale
ideato dal regista e drammaturgo Giuseppe Provinzano, vincitore del bando
MigrArti 2018 indetto dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e primo
nella graduatoria nazionale.
Si tratta di uno
spettacolo – il cui debutto sarà il 5 luglio – che si propone di mettere al centro
il tema dei migranti, e con esso le esperienze di vita vissuta che questi
ultimi si trovano a vivere.
La Compagnia di recentissima formazione (appena un
anno) raccoglie attori, performer e aspiranti tali di origine africana,
asiatica, tunisina, marocchina, irachena, tutti accomunati dall’esperienza
migratoria, in forma più o meno pervasiva.
Un progetto che ha
accolto nuovi ragazzi migranti, le loro storie e le loro esperienze,
incrementando il confronto e il dialogo con stimoli nuovi e sempre diversi; il risultato
di un percorso di formazione artistica e di integrazione coadiuvato dagli
attori professionisti.
In Volver non è protagonista solo il teatro ma anche la musica, la
scenografia, la scenotecnica; esso rappresenta l’occasione di parlare di
qualcosa di “vecchio” nel “nuovo” mondo degli sbarchi. Al centro è posta
infatti la memoria storica degli italiani costretti a partire nei primi dei
Novecento verso terre lontane alla ricerca di un mondo migliore in cui
insediarsi, ma c’è anche un chiaro rimando alla situazione dei migranti di
oggi.
Un testo quello di
Provinzano (già vincitore del premio Dante Cappelletti XI edizione) più che mai
attuale (soprattutto alla luce degli eventi accaduti in queste ultime settimane).
Ciò che viene messo in risalto sono i punti di contatto tra la storia di questi
uomini disagiati e la nostra, quella italiana, vista con gli occhi di giovani
donne e uomini che hanno potuto ritrovarvi “parti” di sé, a conferma che le
storie di migrazione sono simili in ogni tempo, paese, cultura.
I quattro giorni
dedicati all’incontro con il pubblico (dal 4 al 7 luglio, presso lo Spazio
Franco dei Cantieri Culturali di Palermo) avranno carattere multidisciplinare e
metteranno al centro il teatro, il cinema, la musica, i laboratori e il cibo. Al
progetto parteciperanno diverse realtà palermitane impegnate nel mondo del
volontariato e del dialogo tra culture, come Moltivolti, Cooperazione Senza
Frontiere, The Factory e Palermo Youth Center, il Teatro Biondo di Palermo e
molte altre.
Uno spettacolo dunque il
cui interesse è quello di mettere al centro la peculiarità e l’unicità di
ognuno di questi attori; un'esperienza di eticità e moralità prima ancora che una prova d’attore.
Lavinia Alberti
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